“La tua fuga d’amore finisce qui”, così Alfredo Fabbrocini, dirigente del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia, ha detto a Johnny Lo Zingaro facendogli scattare la manette ai polsi. Di contro Johnny (al secolo Giuseppe mstini), ha replicato sommessamente: “Questa è la mia ultima fuga”. Finisce qui infatti lennesima fuga dellergastolano, che aveva fatto perdere le sue tracce da Genova, lo scorso 30 giungo nel coro del tragitto che dal carcere lo distanziava dal suo luogo di lavoro. Quasi filmico per limponenza dei mezzi e uomini usati dalla polizia, nel blitz appunto diretto da Fabbrocini. L’irruzione nell’appartamento di Taverne d’Arbia, dove Johnny si nascondeva con la sua amante, Giovanna Truzzi (a sua volta evasa dai domiciliari a Pietrasanta, nel lucchese), ha infatti visto limpiego di centinaia di uomini e di un elicottero. Ora, in attesa dei cosa deciderà per lui la Magistratura, lo Zingaro è detenuto nel carcere di Siena, e con questa fuga damore gli è stata ripristinata la pena dell’ergastolo, da scontare in carcere. Stessa sorte per la sua compagna, Giovanna Truzzi, detenuta nel carcere di Sollicciano a Firenze. Nei guai anche la sorella, arrestata per favoreggiamento e condotta a sua volta nel carcere di Sollicciano.
M.